venerdì 27 febbraio 2009

Mostra EX O.P.G. di Luca Nocera alla Neo Art Gallery

Dal 28 Febbraio al 14 Marzo si terrà l'esposizione fotografica EX O.P.G. di Luca Nocera, presso la Neo Art Gallery di Via Urbana 122.
Soggetto degli scatti l'ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Reggio Emilia, il vernissage d'apertura è programmato per sabato 28 Febbraio alle ore 18 e 30.



Segue il comunicato ufficiale:

Sabato 28 febbraio alle ore 18.30, la NeoArt Gallery, di Via Urbana 122 a Roma, presenta la mostra fotografica di Luca Nocera dal titolo “Ex O.P.G.”

22 fotografie realizzate con macchina fotografica digitale e stampate su carta chimica in due formati 60x90 e 30x45 in tiratura 1/6.

Soggetto degli scatti è l’ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Reggio Emilia, sito nel centro storico della città e composto da un pregevole ed antico complesso di fabbricati. Già esistente nel 1675 come convento dei Padri Lazzariti, fu modificato e parzialmente ricostruito nel 1751 dall’architetto Giambattista Cattani detto Cavallari.
Nel 1796 il convento fu incamerato dal Demanio e convertito in carcere correzionale. Al 1896 risale la trasformazione del carcere in manicomio criminale con l’aggiunta di quattro padiglioni edificati nei primi decenni del 900,il tutto racchiuso da alte mura perimetrali, che lo rendono in gran parte precluso alla vista dall’esterno e scarsamente accessibile.

Da convento a Ospedale psichiatrico giudiziario è rimasto attivo fino agli anni Novanta.

“Le nostre città pullulano spesso di testimonianze storiche, di membra architettoniche abbandonate al disuso come corpi in stato comatoso vegetativo o tenute forzatamente in vita dall’accanimento terapeutico di improbabili cambi di destinazione d’uso. Alla loro muta presenza nel tessuto urbano, spesso in stridente contrasto con edifici che continuano ad assolvere la loro funzione di luoghi d’abitazione, ci siamo supinamente abituati. Di tanto in tanto ci ricordiamo di loro e li trattiamo come testimoni, documenti di un’arte e di un’architettura da manuale, tralasciando assai spesso la memoria da essi custodita, che rimanda a condizioni umane, spesso tragiche, che è scomodo ricordare.
Sono edifici che somigliano assai a libri abbandonati, mai più sfogliati, lasciati alla corrosione dei devastanti agenti atmosferici; ma qualcuno potrebbe un giorno riaprirli, rileggere - pur tra i segni irreversibili che l’abbandono e il tempo hanno impresso - le storie che essi contengono. Luca Nocera ha aperto uno di questi edifici-libro. Lo ha riletto per noi attraverso quei segni materiali, testimoni di un’esperienza di vita, in esso rimasti sepolti e per noi lo ha trascritto in fulminanti racconti che trovano in fotogrammi la loro espressione. La storia è narrata da tetri testimoni di quella sopravvivenza, brandelli di arredo, oggetti d’uso quotidiano, povere ed essenziali attrezzature: una ripugnante cassetta di scarico, un lavabo malandato, un decrepito termosifone; insieme a questi si dispone quel che resta di avvilenti strumenti di segregazione, cui la ruggine e il disfacimento non hanno tolto la loro crudele funzione: sbarre, lucchetti, catenacci, serrature. (…)Sotto l’obiettivo di Nocera attrezzature, arredi, mura, pavimenti, condutture, persa la loro originaria funzione diventano fedeli testimoni di una sopravvivenza al limite dell’umano che coinvolgeva insieme detentori e detenuti, ponendosi, alla fine, quale elemento grafico drammatico, quasi metafora, anche oltre il contesto ambientale nel quale si sono trovati”

(Mauro Giancaspro – Direttore Biblioteca Nazionale di Napoli).

Luca Nocera è nato a Fidenza (PR) il 28.10.78. Diplomatosi all’Istituto “Paolo Toschi” di Parma nella sezione di Arti Grafiche, si è successivamente specializzato in fotografia e scultura all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

A soli 20 anni partecipa ad una mostra collettiva a Parigi. La sua attività si esplica in ogni campo di applicazione della fotografia, dalla moda allo still life, dalla pubblicità ai ritratti, dall’editoria ai progetti e collaborazioni con altri artisti e fotografi.

Le sue opere si trovano presso collezioni private a Napoli, Roma, Bologna, Parma, Parigi, Varsavia e Bruxelles.


Per ulteriori informazioni:
Neo Art Gallery – Via Urbana, 122 . Roma Tel. +39 06 4740795
www.lucanocera.com - info@lucanocera.com

giovedì 26 febbraio 2009

Fino al 14 Marzo Reticoli alla galleria Monty & Company

Comincia oggi la mostra Reticoli di Aleardo Nardinocchi, presso la galleria Monty & Company di Via Madonna dei Monti 69.


Il vernissage d'apertura è previsto per le 18 e 30.


Segue il comunicato ufficiale:


a cura di:
Irmela Heimbächer
Caterina Manca di Villahermosa

Aleardo Nardinocchi è un giovane architetto romano che ha scelto di mettere la sua formazione al servizio della pittura: senza abbandonare il linguaggio architettonico ha creato un suo codice pittorico che tenta una compenetrazione tra campi cromatici e segni, memore delle fisionomie dell’architettura paesaggistica, materia in cui si è specializzato durante i suoi studi.
Nascono così le sue opere, che come afferma l’artista stesso “si strutturano per stratificazioni di colore, segni e continue cancellature... una ricerca compositiva che cancella, stratifica, scrive, ricancella, sovrappone”.
Per questo Aleardo Nardirocchi non considera mai finita una sua opera e a distanza di tempo ritorna sulle sue tele per rimanipolarle, destrutturarle e ricomporle, aggiungendo, nascondendo, ridipingendo e riscrivendo.
Alla Galleria Monty & Company saranno protagoniste alcune sue ultime creazioni, orientate verso una scomposizione della tela, o attraverso la sovrapposizione di reticoli lineari che formano delle ‘celle’ su una base monocromatica, o attraverso l’accostamento di campi cromatici differenti, caselle colorate. Sta allo spettatore, come fosse di fronte a un ‘cubo di Rubik’, divertirsi a ricomporre mentalmente lo spazio e riordinare tali caselle, in base ai colori o alle indicazioni grafiche che l’artista suggerisce attraverso disegni, numeri, lettere, distribuiti in maniera disordinata.

Nato nel 1974 a Roma, Aleardo Nardinocchi si è laureato in architettura nel 1998. Dal 2005 è docente universitario e svolge un corso sulla “Progettazione del Paesaggio: le radici dell’antico e del contemporaneo”. La sua avventura con la pittura inizia nel 2001, prima utilizzando la computer-grafica per poi giungere alla materia e al colore. Tra le sue mostre personali ricordiamo nel 2003 quella alla Biblioteca Comunale di Aprilia; nel 2004 alla sede della Facoltà di Architettura a Palazzo dell’Argiletum di Roma; nel 2005 al Caffè degli Artisti di Latina e nel 2008 al White Cube3 in piazza Mattei a Roma. Oltre a numerose collettive ha partecipato anche ai concorsi di pittura, nel 2004 all’Accademia di San Luca di Roma e nel 2005 all’ex Pinacoteca Comunale di Assisi.

Monty & Company, la galleria si trova a metà di via della Madonna dei Monti, odierno civico 69. Un luogo antico, ricco di fascino e storia nel cuore di quello che fu un tempo l’Argiletum che portava dalla Subura ai Fori. Restano visibili, sia in facciata che all’interno dello spazio, tre colonne di marmo cipollino, memoria dei perduti portici, e pareti medievali che fanno da cornice ad opere d’arte contemporanea.


Orari:
dal martedì al sabato dalle ore 16.00 alle ore 20.00 e su appuntamento. Info: artstudio@montyecompany.com
cell. +39 328 7623 389 - +39 338 3117 822

giovedì 19 febbraio 2009

Spazio Monti: in distribuzione il numero 2 del 2009

E' già in distribuzione il numero 2/2009 di Spazio Monti.
La versione digitale è presente al link sottostante (tramite Issuu.com), quella "analogica" negli esercizi del Rione.

Buona lettura!


mercoledì 18 febbraio 2009

Tutti i numeri

Grazie al servizio gratuito di issuu.com è possibile sfogliare e scaricare il PDF di tutti gli arretrati di Spazio Monti.
Per richiederne una copia cartacea contattare la redazione, con un piccolo contributo spese la copia verrà spedita direttamente all'indirizzo richiesto.

Numero 4/2009:


Numero 3/2009:


Numero 2/2009:


Numero 1/2009:





Numero 2/2008:





Numero 1/2008:

Spazio Monti

Nasce Spazio Monti il primo periodico free press di cultura, informazione e intrattenimento dedicato ad uno dei Rioni più caratteristici di Roma. Edito mensilmente in formato tabloid su carta patinata lucida, avrà cadenza mensile e sarà stampato in oltre duemila copie che saranno tutte interamente distribuite a Monti e nei quartieri limitrofi.

Il nuovo periodico nasce con la volontà di dare risalto alla forte dinamismo del quartiere che negli ultimi anni ha riacquistato il suo fascino non solo fra i turisti, ma anche fra i romani, tornati per apprezzare i suoi locali e la vita notturna, ma soprattutto per respirare e conoscere le nuove tendenze che qui nascono e prendono il via per poi diffondersi nella città.

Come Covent Garden a Londra, Montmartre a Parigi e Greenwich Village a New York, vera avantgarde cittadina, il Rione Monti rappresenta, più di altri quartieri storici della Capitale troppo orientati al turismo e snaturati della propria unicità, il punto di ritrovo di importanti artisti così come numerosi piccoli laboratori artigianali coinvolti nel mondo della moda, della cultura, dello spettacolo e della gastronomia ed intrattenimento.

Spazio Monti ha l'ambizione di dare una voce a tutti i protagonisti del quartiere senza vincoli e senza limiti, per promuoverne la sua immagine e le sue peculiarità nella città ai romani e ai turisti in visita.

Spazio Monti sarà editato dal Gruppo Peroni Race Srl, già editore di affermati free press nel mondo delle competizioni automobilistiche come Zona Rossa e Gruppo Peroni Magazine, della prima webtv gratuita dedicata al mondo dei motori myRace.tv e titolare dei diritti per l'Italia della prestigiosa rivista internazionale Roadbook Magazine.

Il quartiere più antico di Roma

Il primo dei rioni di Roma è Monti, chiamato così perché una volta comprendeva i colli Esquilino, Viminale, parte del Quirinale e del Celio. E' il quartiere più antico di Roma, e vi si trovano testimonianze dell'epoca romana, medioevale, rinascimentale, barocca, una successione di stili che copre 2500 anni di storia.

L'aspetto attuale dell'area più significativa del rione Monti presenta strette strade quasi mai in pianura, che incidono il tessuto urbano composto da alti palazzi di varie epoche, edifici dagli intonaci usurati dal tempo e anneriti dallo smog, dove si aprono le botteghe artigiane, i locali notturni, le gallerie d'arte: è l' antica Svbvra romana, oggi Suburra (il nome significherebbe "zona abitata sotto la città", ed è proprio l'impressione che si ricava scendendo in Piazza della Suburra dalle scale di Via Cavour, in prossimità della fermata metropolitana della linea B, o salendo in San Pietro in Vincoli dalle scale della Salita dei Borgia, ma anche scendendo da Via Nazionale per Via dei Serpenti o Via del Boschetto… ).

Questo scendere e salire suggerisce una visita del Rione a piedi, mezzo privilegiato per vivere e rivivere le suggestioni di una delle più affascinanti zone della Capitale e apprezzarne le testimonianze archeologiche, che vanno dal Colosseo al Ludus Magnus - la palestra dei gladiator i- alla Domus Aurea, le terme di Traiano, i fori degli imperatori Augusto, Nerva e Traiano con gli adiacenti Mercati, tratti delle mura Serviane e Aureliane (con la porta Asinaria), le terme di Tito, i resti dell' acquedotto Claudio, San Pietro in Vincoli con il Mosè di Michelangelo, Santa Francesca Romana, il Palazzo Pontificio, l'Obelisco Egizio, la Santa Sanctorum, la Scala Santa, la basilica di S. Giovanni in Laterano, la chiesa di S. Clemente, S. Martino ai Monti, la Basilica di S. Maria Maggiore, le memorie medievali come il triclinio Leoniano, il Battistero Lateranense, S. Stefano Rotondo, la torre dei Conti, la casa dei Cavalieri di Rodi, S. Prassede, le torri dei Capocci e alcuni capolavori del barocco romano come le chiese di S. Andrea al Quirinale e di S. Carlino alle Quattro Fontane…

La Svbvra entra a far parte dell'area urbana della Roma Antica quando il re di origine etrusca Servio Tullio la sceglie per la propria residenza. E' la zona più autentica e popolare dell'Urbe, il luogo delle contraddizioni sociali e umane della capitale dell' Impero, affollatissima, sporca, rumorosa e soprattutto pericolosa, anche a causa dei numerosi incendi e crolli che coinvolgono le insulae, edifici alti fino a cinque piani dove un numero illimitato di famiglie plebee vive ammassato in appartamenti in affitto, nel chiasso di rumori e colori. Sostanziali mutamenti avvengono solo sotto Sisto V (1585/1590), che realizza l' acquedotto Felice, traccia via Panisperna e sistema via dei Serpenti. Nella Subura si trovavano - e qualche traccia la si trova ancora oggi - i bordelli più malfamati, le bettole e le locande più insicure. Anche Giulio Cesare vide i natali nella Svbvra, e secondo la tradizione vi si recava Nerone travestito per saggiare gli umori del popolo, e Messalina, in incognito, alla ricerca di trasgressione.

“Sebbene caratterizzato da una popolazione inquieta e popolare, la zona della Suburra venne inclusa nella regio IV Templum Pacis - il cui confine settentrionale coincideva con l'antico Clivus Suburanus (attuale Via dei Selci) - nel momento in cui Cesare Augusto, (nel 29 a.C nominato dal Senato Imperatore), si dedicò alla ristrutturazione urbanistica della città che ordinò in quattordici regioni. Il Clivus Suburanus costituiva una diramazione del cosiddetto Argiletum: una lunga via che dopo aver percorso la Valle Suburana, presso la sommità del Cispius (costituente insieme al Fagutal e l'Oppius il colle Esquilino), si divideva appunto nel Vicus Patricius (attuale via Urbana) e Clivus Suburanus. L'antico tracciato dell'Argiletum è ancor oggi individuabile nella via principale della zona, via Madonna dei Monti, lungo la quale si dispongono senza soluzione di continuità, case medievali, abitazioni secentesche e palazzetti del Settecento, dimore ancor oggi di una popolazione orgogliosa di risiedere nel primo rione di Roma e che conserva “nel linguaggio, nelle abitudini, nei modi e nei mestieri i valori di una Roma ancora cittadina”.

Il Rione

Monti è il nome del rione I di Roma. Il suo nome deriva dal fatto che comprendeva il colle Esquilino, il Viminale, parte del Quirinale e del Celio. Oggi il Quirinale, Castro Pretorio e il Celio non gli appartengono più, ma il nome è rimasto. Sul suo stemma ci sono tre monti verdi di tre cime su sfondo d'argento. Altri ipotizzano siano tre piccoli rilievi: il Laziale dove attualmente si trova la chiesa dei SS. Domenico e Sisto al Largo Angelicum, il Nuziale che lo fronteggia (l'attuale villa Aldobrandini) e il Salutare ovvero il giardino Colonna. Infine non manca anche la tesi che i monti siano sei aggiungendovi il Quirinale, il Cispio, l'Oppio e il Fagutale.

I confini
Attualmente il rione Monti (superficie di 1650mq.) è delimitato dai seguenti confini: Porta di S. Giovanni, piazza di S. Giovanni in Laterano, via Merulana, piazza S. Maria Maggiore, piazza Esquilino, via Depretis, via delle Quattro Fontane, via del Quirinale, piazza del Quirinale, via XXIV Maggio, via IV Novembre, via Magnanapoli, foro Traiano, via dei Fori Imperiali, via Nicola Salvi, via di S. Giovanni in Laterano, via di S. Stefano Rotondo, via della Navicella, via della Ferratella, via dei Laterani, via Amba Aradam e infine piazza di S. Giovanni in Laterano.

Trevi: via Ventiquattro Maggio, largo Magnanapoli, via del Quirinale
Castro Pretorio: via Quattro Fontane, via Depretis, piazza Esquilino, via Cavour
Esquilino: via Merulana, largo Brancaccio, piazza San Giovanni in Laterano
Celio: via di San Giovanni in Laterano (detta lo stradone di San Giovanni), via della Navicella, via di Santo Stefano Rotondo, piazza del Colosseo
Campitelli: via dei Fori imperiali

Strade antiche
Via in Selci: scende lungo il tracciato dell'antico Vicus Suburranus: i "selci" da cui prende il nome erano appunto quelli della strada antica, ritrovati durante dei lavori.
Vi sorge la chiesa di Santa Lucia in Selci, diaconia attestata dal V secolo, e l'annesso monastero.
Via degli Annibaldi: come altre vie del rione, prende il nome dalle famiglie che vi avevano case fortificate e torri nel medioevo (via dei Capocci, via dei Ciancaleoni, via Frangipane) e palazzi e terreni in secoli meno fortificati (salita dei Borgia, via Cimarra, piazza e salita Del Grillo).
Segue in parte il tracciato delle Carinae romane, di cui comunque il toponimo permane in Via delle Carine.
Salita dei Borgia: sale dal vicus suburranus verso San Pietro in Vincoli. Corre in parte sul Vicus sceleratus dove Tullia calpestò con il suo carro il cadavere del padre Servio Tullio per favorire l'ascesa al trono del marito Tarquinio il Superbo.
Vicolo delle Carrette, superstite di una piazza e di una via omonime dove sostavano i carretti che portavano vino e altri generi alimentari dai Castelli, in prossimità del mercato del Foro.
Via Magnanapoli: il nome sarebbe una corruzione di Balnea Napoli. Fiancheggia i Mercati di Traiano, la Torre delle Milizie e la chiesa di Santa Caterina in Magnanapoli. Al centro della rotatoria restano in vista alcuni massi delle Mura serviane: si pensa fosse localizzata qui la Porta Sanqualis.
Via Panisperna: strada che dall'area di Magnanapoli conduce a San Martino ai Monti, deve probabilmente il suo nome ai monaci di San Lorenzo in Panisperna che nel giorno di festa del loro Santo distribuivano panis et perna (pane e prosciutto) ai poveri.
Via Urbana segue l'antico tracciato del Vicus Patricius. L'attuale toponimo deriva da papa Urbano VIII. Lungo il percorso si trova l'antica chiesa di Santa Pudenziana.

Strade moderne
Via Cavour: fu aperta alla fine dell'800 allo scopo di creare un collegamento rapido e lineare tra l'Esquilino e piazza Venezia attraverso la valle della Suburra. È uno dei punti cruciali del traffico del centro, percorso classico delle manifestazioni.
Via Nazionale
Via dei Fori Imperiali: fu aperta nel 1932 come Via dell'Impero per creare un percorso scenografico per le parate del fascismo tra piazza Venezia e il Colosseo. Allo scopo fu abbattuto l'intero quartiere cinquecentesco retrostante, che era imperniato su Via Alessandrina. I lavori di scavo in corso dalla fine degli anni '90 hanno riportato alla luce, oltre che costruzioni di età imperiale, anche fondazioni e parti di quegli edifici.
Largo Brancaccio prende il nome dal Palazzo Brancaccio costruito nel 1896 e attuale sede del Museo Nazionale d'Arte Orientale
Via Labicana: aperta nel 1893, prede il nome dall'antica via Labicana che usciva da Porta Maggiore verso Labìco.

Il perché

Quando tanti anni fa passai per le prime volte su via dei Serpenti in macchina mi sembrò di entrare in un paesino, con tante vecchie botteghe, la gente seduta fuori i "bassi", la piazza piena di gente, i bambini che giocavano a pallone!
Chissà per quale motivo non ho più utilizzato le strade del Rione Monti per tagliare il centro, fino ad un anno fa, quando alla ricerca di un piccolo tavolo dell' 800, ho passeggiato in lungo e in largo per Monti,ho ritrovato l'aria di un paese con le stesse caratteristiche, ma con più traffico, molti stranieri, tanti locali, boutique particolari, enoteche, ristoranti indiani e una forte vibrazione artistica, con gallerie d'arte, scuole di musica, librerie!
Eccolo Monti con i suoi forti contrasti, i suoi abitanti originali "Tosti", senza peli sulla lingua, che saputo che nasco a trastevere, mi hanno ricordato le coltellate tra Trasteverini e Monticiani, e i suoi nuovi "occupanti" tutti ai piani alti, molti stranieri, un po' "Radical Chic", ma felici di abitare in questo vecchio Rione; e poi ci sono i commercianti che collaborano finalmente alla rinascita di questo angolo di Roma, ma hanno la vita difficile, con ZTL senza senso che gli ha tolto tanto lavoro di giorno e di notte, con alcuni residenti che pensando di vivere in campagna pretenderebbero il silenzio assoluto, con certi influenti " Lei non sa chi sono io" che alzano barriere a difesa della loro proprietà!
Oggi nasce "Monti" senza nessuna pretesa se non quella di far conoscere il Rione per quello che realmente oggi è, per quello che vorrà essere in futuro, per sentire le opinioni di tutti (residenti e commercianti) per aprire le sue pagine (poche per ora) a tutti coloro che vorranno scriverci, per prestare un servizio promuovendo tutto quello che di buono si fa a Monti!
E allora tagliamo il nastro e buona fortuna!

S.P.

lunedì 16 febbraio 2009

La viabilità

Orari e controllo degli accessi nella ZTL (Diurna)

La Zona a Traffico Limitato (ZTL) del centro storico è chiusa alle automobili nei seguenti orari:
nei giorni feriali dal lunedì al venerdì dalle 6.30 alle 18.00
il sabato dalle 14.00 alle 18.00
Moto e ciclomotori hanno libero accesso alla ZTL tutti i giorni, in tutte le ore del giorno e della notte, e possono sostare al suo interno negli spazi per i veicoli a due ruote.
Orari e controllo degli accessi nella ZTL (Notturna)
la notte di venerdì e sabato dalle 21.00 alle 3.00 (dal 10 al 22 dicembre dalle 23.00 alle 3.00)
Divieto di transito per le autovetture nell'area all'interno dell'area delimitata dalle seguenti strade e piazze:
via Nazionale
via Milano
via Panisperna
via Cesare Balbo
via Agostino De Pretis
piazza dell'Esquilino
via Cavour
largo Corrado Ricci
via dei Fori Imperiali
Foro Traiano
via Magnanapoli
via IV Novembre
largo Magnanapoli
Sono esclusi dal divieto di transito: le categorie di legge, i taxi, le auto a noleggio con conducente (NCC), i residenti possessori di contrassegno ZTL Centro Storico.

I permessi per le ZTL Centro Storico
I residenti ed altre categorie aventi diritto al permesso per la ZTL, nonché le persone con disabilità in possesso di contrassegno speciale di circolazione, possono accedere liberamente utilizzando le automobili autorizzate ed esponendo il contrassegno in evidenza sul parabrezza o sul lunotto posteriore dell'autoveicolo. I contrassegni per persone con disabilità danno diritto alla circolazione in tutta la ZTL e alla sosta nei posti auto risevati e in tutti gli altri spazi consentiti. I contrassegni per la ZTL danno diritto al transito (solo attraversamento della ZTL) o alla circolazione (accesso nella ZTL e sosta su strada negli spazi consentiti) secondo le diverse tipologie di permesso.

La sosta sulle strisce blu nelle ZTL Centro Storico
La sosta tariffata nelle Strisce Blu è in vigore da lunedì a sabato dalle 18.00 alle 23.00, esclusi i festivi.
I residenti del settore F (Monti) possono parcheggiare liberamente e gratuitamente, 24 ore su 24, indistintamente in tutte le strade dei settori B-C-D-E-F in cui sia consentita la sosta, comprese quelle tariffate, ad eccezione dell'area del settore A (Tridente) dove possono sostare solo i residenti del settore A.

Linee Bus

C3. Urbana. Cimitero Flaminio - Stazione Tiburtina
16. Urbana. Costamagna (Tuscolano) - Via XX Settembre
40. Espressa. Termini - Castel Sant'Angelo
60. Espressa. L.go Pugliese (Nomentana) - P.le Partigiani (Testaccio)
84. Urbana. Baseggio (Prati Fiscali) - Piazza Venezia
70. Urbana. Piazzale Clodio - Via Giolitti
71. Urbana. Staz. Tirburtina - San Silvestro
75. Urbana. Piazza Indipendenza - Poerio (Portuense)
117. Urbana (elettrica). P.zza San Giovanni - P.zza del Popolo
714. Urbana. Palazzetto dello Sport - Termini

domenica 15 febbraio 2009

giovedì 12 febbraio 2009

Chi siamo

Spazio Monti

Editore e redazione:

Gruppo Peroni Race srl
Via E.Pessina, 1
00196 - Roma
tel 06 45441335
fax 06 45441336
redazione@spaziomonti.it

Direttore editoriale:
Sergio Peroni

Direttore responsabile:
Marco Della Monica

Vice Direttore:
Giulio Rizzo

Segreteria di redazione:
Stefania Battisti

Art Director:
Laura Del Valle

Responsabile commerciale:
Federico Ciacci
cell. 347 165O798

Collaboratori:
Federico Ciacci
Desirè Nardone
Ilaria Riccardi

Stampa:
Editrice Grafica Ripoli - Tivoli (RM)
te. 0774 381700

Autorizzazione Trib. Roma n. 189/2008
del 2 Maggio 2008